Black Jack Tattoo Studio 2.0

Black Jack Tattoo Studio 2.0

“Levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele”…
salite a bordo del veliero di Capitan Black Jack! È finalmente salpato il nuovo sito internet dello studio… preparatevi a navigare per mari ignoti in compagnia della nostra crew!

… e dopo undici anni salutiamo il sito internet che ci ha accompagnati fin qui, voltiamo pagina ed iniziamo un nuovo capitolo della saga di Capitan Black Jack, aka Marco Provolo, e della sua ciurma di variopinti pendagli da forca… Era il 2004 quando un giovane crestato apriva il cassetto dei sogni e dava vita al Black Jack Tattoo in via Spolverini. Era il 2014 quando lo studio si è spostato in via Montorio… da questo momento sono entrati nella crew Mirko Tattoer Capellari e Miss Lara Piercer.

Ma lo studio continua ancòra a crescere: con nuove persone, nuovi collaboratori, nuovi amici… e tante, tante idee… il merchandising, in primis, con le t-shirt, le canotte, i cappelli, le toppe, gli anelli… tutto coming soon, ma dietro l’angolo! e le gift card nuove di zecca… per non parlare del nuovo progetto goliardico-sportivo, quello della Black Jack Running Crew by Sziols sports glasses che porterà il BJT di corsa in giro per l’Italia e l’Europa! La colpa di questo slancio di sport è ovviamente del nostro nuovo, si fa per dire, mozzo, Matteo Garçon CasseCouille, di professione giornalista e responsabile comunicazione.

Da qui, inevitabilmente, l’esigenza di creare un nuovo prodotto web in grado di contenere tutte queste idee, tutti questi nuovi progetti… e, sempre da qui, l’idea del restyling del sito dello studio! La nostra, quindi, noi l’abbiamo fatta… ora tocca a voi dirci che ne pensate! Non abbiate paura, verbalizzate pure liberamente… la nostra è una ciurma talmente democratica che “un salto dalla passerella protesa fuori bordo” non lo negherà a nessuno!

«Quindici uomini sulla cassa del morto
io-ho-ho, e una bottiglia di rum!
la bottiglia e il demonio han pensato al resto
io-ho-ho, e una bottiglia di rum!»